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Asse 3 - Ambiente e infrastrutture

Cuneo e il suo territorio sono molto favoriti dalla presenza di risorse ambientali, fortunatamente molte delle quali ancora non sfruttate da forme di sviluppo non sostenibile. L’insieme di tali risorse costituisce un patrimonio inestimabile e rappresenta oggi, insieme al capitale sociale, una formidabile speranza per il futuro. Così dovrà continuare ad essere anche nel 2020, quando ci immaginiamo che sviluppo ecosostenibile e coscienza ambientale saranno diventati – anche grazie alla ricchezza che avranno portato al territorio – principi imprescindibili ed elementi costitutivi dello sviluppo locale del cuneese. Grazie al rispetto delle indicazioni dell’Unione Europea, delle raccomandazioni degli scienziati che studiano le modificazioni delle condizioni di vita sul nostro pianeta e degli economisti che prevedono i costi dell’energia e quelli ambientali sempre più crescenti, delle raccomandazioni e degli obblighi a cui ha aderito l’Italia conformandosi alle norme per la riduzione delle emissioni di gas serra (Protocollo di Kyoto), alla fine del prossimo quindicennio il “modello Cuneo” sarà tale per le diverse tipologie di risparmio – energetico, idrico ed anche la riduzione della produzione dei rifiuti – che avrà saputo progressivamente realizzare e per la qualità del suo sistema integrato di trasporto in grado di rispondere in maniera soddisfacente alla necessità di mobilità sia singola che collettiva grazie al potenziamento dei mezzi di trasporto pubblici orientato all’intermodalità.
Nella gestione delle acque si saranno raggiunti risparmi sopratutto sui quei consumi che in percentuale incidono maggiormente, ovvero sugli usi irrigui e su quelli industriali, avendo incentivato con successo le forme di riutilizzo e riciclo. Ed ancora, in merito alle acque destinate al consumo umano si saranno ridotti i costi di captazione, potabilizzazione, distribuzione e smaltimento grazie all’attenzione, ormai interiorizzata, ad evitare gli usi non alimentari e alla parallela promozione del loro consumo in alternativa alle acque in bottiglia. Protagoniste di questo sviluppo saranno state e continueranno ad essere le Istituzioni pubbliche preposte, che avranno sapientemente evitato lo sfruttamento di sorgenti, piccoli corsi di montagna e di pozzi che sottraggono acqua all’ambiente – diventando causa di degrado e sconvolgendo ecosistemi esistenti – grazie al riordino delle concessioni esistenti, alla verifica dell’applicazione delle leggi in vigore e al controllo costante e trasparente dell’uso delle risorse idriche.
Anche sui rifiuti Cuneo sarà diventata un “modello” grazie alla progressiva inversione di tendenza che avrà saputo realizzare, fino a raggiungere il dimezzamento dei rifiuti prodotti: dai 431 kg/ab/anno prodotti nel comune di Cuneo nel 1995, saliti a 501 kg/ab/anno nel 2000 e a 557 kg/ab/anno nel 2003, si sarà scesi ad una produzione pro-capite di 300 kg/ab/anno. Tale obiettivo sarà stato raggiunto grazie in primo luogo a sistemi di raccolta domiciliarizzati e pagati in funzione della quantità prodotta; in secondo luogo con la riduzione dei rifiuti attraverso il riciclo, il riutilizzo, la riduzione ed il risparmio, per produrre e consumare secondo una scala di priorità che privilegi l’essenziale al superfluo e che impieghi, a parità di risultato, meno materie prime e meno energia con lo scopo di produrre il minor quantitativo possibile di scarto; infine con un’attenzione particolare nel favorire il compostaggio domestico della frazione organica del rifiuto (oggi corrispondente al 30-40% in peso) e della sua incentivazione economica, come già avviene in alcune realtà territoriali.
Nell’ambito della produzione ed utilizzo dell’energia risalterà anzitutto la realizzazione del progetto di generazione distribuita (cogenerazione e teleriscaldamento), quindi la certificazione energetica degli edifici, strumento grazie al quale saranno stati valorizzati gli immobili concepiti con una logica di risparmio energetico. Regolamenti edilizi vincoleranno in questa direzione non solo le nuove costruzioni, ma anche e sopratutto le ristrutturazioni e i fabbricati ad uso industriale ed artigianale. Il risparmio energetico sarà stato favorito anche dall’utilizzo diffuso di tecnologie alimentate da fonti rinnovabili, quali, ad esempio, impianti termici a pannelli solari e caldaie funzionanti a biomasse. Per la produzione di energia idroelettrica, infine, i Comuni utilizzeranno i canali irrigui e il proprio acquedotto e si saranno dotati tutti di un piano regolatore d’illuminazione comunale che – ad esempio nel settore dell’illuminazione stradale – sfrutterà gli enormi progressi tecnologici che già oggi permettono la riduzione dei consumi di energia elettrica del 40 per cento, a parità di servizio reso.
Ma è nel sistema integrato della mobilità che i vantaggi legati al risparmio saranno ancora più evidenti: grazie ad una serie di interventi di ampio respiro e integrati fra loro che sono stati in grado – per la loro efficacia complessiva – di contribuire a cambiare cultura e abitudini consolidate, salire in macchina e partire non sarà più, per la maggior parte della popolazione, un automatismo e per gli spostamenti legati al lavoro saranno maggiori, e soprattutto concorrenziali rispetto al veicolo privato, le alternative a disposizione. Il conseguente trasferimento di quote crescenti di trasporto di persone dall’auto ai mezzi pubblici, accompagnato da una crescita enorme dell’uso della bicicletta, avrà permesso di migliorare la qualità della vita nelle città – sia per il minor impatto ambientale sia per i consumi energetici più ridotti – e di uniformarsi così alle normative nazionali ed europee sulla qualità dell’aria. E Cuneo risalterà infine positivamente per la particolare attenzione posta alla barriere architettoniche e alla “mobilità per tutti”.
Mobilità significa infine anche infrastrutture, che dappertutto – e ancor di più nel particolare contesto cuneese – costituiscono l’anello critico di congiunzione fra salvaguardia del capitale ambientale e promozione del capitale economico. Nel 2020 Cuneo e il suo territorio avranno superato definitivamente l’isolamento che a lungo li ha caratterizzati in modo sostenibile, rispettando e valorizzando le risorse naturali e paesaggistiche che li contraddistinguono. Ciò sarà stato possibile anzitutto attraverso la conservazione e il miglioramento della rete infrastrutturale esistente, dopo anni in cui poco o nulla era stato fatto per preservarla ed aggiornarla. Grazie al maggior peso di un territorio capace di coordinarsi e per questo di agire più efficacemente che in passato e in un ottica europea ai diversi tavoli di governance multilivello (regionale e nazionale), è stato possibile anzitutto rilanciare il sistema ferroviario rendendolo funzionale alle esigenze sia di mobilità privata che del sistema economico. Nel primo caso ha contribuito, oltre all’ammodernamento delle linee e del materiale rotabile, la creazione di una metropolitana leggera che ha collegato il capoluogo con le sue frazioni e i Comuni limitrofi sfruttando le linee ferroviarie esistenti. Nel secondo caso è stata decisiva un’accorta politica di logistica territoriale insieme alle regioni confinanti. Essa ha consentito, a partire dalla realizzazione di poli logistici sapientemente dislocati in chiave di intermodalità, di coprogettare – e non semplicemente subire – i crescenti flussi di merci generati dall’internazionalizzazione dei mercati, governando le molteplici ricadute della nuova accessibilità anche autostradale del territorio e contenendone, con accorti interventi, l’impatto ambientale.
Al fine di realizzare quanto appena descritto, sono stati individuati sei obiettivi strategici, a loro volta declinati in azioni e progetti volti al loro raggiungimento:

3.B I RIFIUTI DA PROBLEMA A RISORSA

3.B.1 RIDUZIONE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI

3.C RISPARMIO ENERGETICO

3.C.1 RISPETTARE IL PROTOCOLLO DI KYOTO